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Non chiamateli semplicemente… Pompieri

I “Quattro elementi”, è questo il tema del PROGETTO INCLUSIONE 2023

Utente TAIC82600L-aut

da Taic82600l-aut

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The last but not the least…lui, il SIGNOR FUOCO!

I “Quattro elementi”, è questo il tema del PROGETTO INCLUSIONE 2023, presentato e proposto all’intera comunità dall’Istituto Calò.

Essi rappresentano l’equilibrio perfetto tra entità estremamente diverse eppure profondamente inscindibili, come varie anime che si intrecciano al proprio Essere, lungo il percorso della vita.

L’unicità e l’inclusione di ciascuno nascono in contesti dove le relazioni sono significative, dove è viva la necessità di condividere scelte basate sulla collaborazione reciproca; nelle nostre classi, ogni esperienza vissuta è dunque improntata sulla volontà di coltivare consapevolezze, nella speranza di plasmare un percorso educativo che sia aperto al futuro e all’incontro con l’altro.

A concludere la serie di uscite didattiche proposte nel territorio alla scoperta dei quattro elementi, scelta dalle classi quinte della scuola primaria Calò per il progetto inclusione, c’è stata quella dedicata al fuoco.

Il civico 40 di Via Scoglio del Tonno a Taranto ospita il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e, lo scorso 27 novembre, ha ricevuto gli alunni delle classi 5^ A e 5^ B per un incontro finalizzato alla conoscenza di questa nobile professione, molto amata nel nostro paese, simbolo di solidarietà e altruismo.

Il “Settore Formazione” del Comando Provinciale ha organizzato per noi una giornata molto intensa: al nostro arrivo, siamo stati accolti da alcuni membri dell’Associazione Nazionale VVF, pensionati che continuano a prestare il proprio operato ai colleghi in servizio.

Percorrendo gli ampi spazi dell’edificio, i bambini hanno potuto osservare alcuni cimeli esposti: vecchi mezzi ormai in disuso il cui stato è testimonianza dell’intensa attività prestata nel corso degli anni e che oggi si lasciano ammirare da decine di occhi affascinati e curiosi.

Un Vigile in servizio si cala dal piano superiore, aggrappato alla pertica; un salto e giù, in quella discesa che ogni bambino presente avrebbe voluto emulare… «a volte », ci spiega, « è necessario preferire il lungo tubo in acciaio alle scale; la maniera più veloce per raggiungere il piano inferiore, saltare sul mezzo pronto alla partenza, guardare negli occhi il collega di turno e raggiungere il luogo dell’intervento ».

Si, perché questo mestiere, così complicato eppure meraviglioso, è basato sulla collaborazione, sull’intesa tra persone che hanno in comune un unico obiettivo: aiutare chi è in difficoltà.

Accolti nella sala operativa, abbiamo potuto ascoltare, dalla viva voce di un Vigile del Fuoco di comprovata esperienza, le fasi di un soccorso, dalla telefonata ricevuta alla raccolta dei dati utili, fino all’individuazione del mezzo più idoneo da impiegare per l’operazione; una catena perfettamente sincronizzata che permetterà lo spegnimento di un incendio, ma non solo…

Le domande poste dai bambini svelano le mille sfaccettature di questo lavoro, ritenuto, dai più, strettamente inerente al fuoco e ai danni da esso provocato, ma non è così: “dove tutti scappano, noi arriviamo “, è questo il motto che descrive il coraggio di chi indossa la divisa antifiamma, vista chissà quante volte districarsi tra i quattro elementi, domare incendi, in fondo al mare per recuperare corpi o reperti archeologici, nelle profondità di un pozzo, sulle montagne o tra le macerie di un terremoto, nell’affannosa e instancabile ricerca della vita.

Le mani alzate per altre domande descrivono la grande curiosità dei bambini che vogliono sapere tutto, da come si fa a diventare uno di loro, a chi andrà sul posto dell’incidente se tutti i mezzi dovessero essere occupati in altri interventi.

Decine di camion e furgoni, attrezzatissimi per ogni evenienza, sono ad attenderci nell’ampio spazio esterno; i Vigili in servizio spiegano dettagliatamente i mille modi in cui essi vengono impiegati e gli addestramenti con cui ognuno di loro è occupato ogni giorno.

È la formazione continua che rende questi uomini e donne così speciali e sempre pronti a venirci in aiuto. A tal proposito, visitiamo il “castello di manovra”, una parete altissima, utilizzata quotidianamente per l’addestramento; con agilità si monta la “scala italiana”, costruita pezzo per pezzo secondo una precisa sequenza tecnica, utile a raggiungere le altezze più impervie, lì dove nessuno oserebbe…

È l’ora della merenda!

La sala mensa del Comando è oggi il nostro punto di ristoro; i bambini sono particolarmente coinvolti e interessati. Chissà se in qualcuno sta facendo capolino l’idea di intraprendere questa professione; in fondo, queste esperienze scolastiche servono anche a questo, a capire chi siamo e quello che vorremmo diventare.

La nostra visita continua, questa volta siamo seduti nell’aula formazione; guardiamo un video, a tratti è commovente.

Oggi il nostro maestro è il Comandante in persona.

Con gli occhi lucidi, siamo tutti attenti alle sue parole che sono un monito per chi le ascolta: « nel nostro lavoro ci aiutiamo gli uni gli altri, sempre. Ognuno si fida ciecamente dell’operato del collega, che si tratti del Comandante o dell’ultimo Vigile assunto. Il nostro è il mestiere più bello al mondo; tornare a casa la sera, sedersi in famiglia e pensare di aver salvato una vita o aiutato qualcuno in difficoltà…tutto questo non ha prezzo e non c’è moneta che possa ripagare…»

Sono parole efficaci quelle pronunciate, i nostri sguardi si cercano, in fondo è quello che facciamo anche noi, ogni giorno, tra i banchi di scuola: offrirsi all’altro, essere veicolo di valori buoni, aiutare chi è in difficoltà, rispettare chi ci sta vicino, qualunque sia la sua condizione.

Anche questa giornata finisce ma ci lascia dentro molti insegnamenti e la certezza di aver speso bene il nostro tempo, di aver fatto scuola anche oggi, insieme.